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PESARO - Dopo il maxi sequestro di 15 kg di hashish del 21 gennaio scorso, che ha visto l’arresto, condotto dalle volanti della polizia, di un cittadino francese, di origine marocchina, nel pesarese, ora gli inquirenti sono a caccia di un magazzino della droga nella provincia di Pesaro-Urbino. Le forze dell’ordine presumono che lì possano trovarsi ulteriori quantità di hashish confezionate alla stessa maniera. Sono proprio gli involucri contenenti la droga ad essere attenzionati dalle forze dell’ordine in quanto sembrano essere il prodotto di una vera e propria fabbrica. Si tratta di merendine e snack perfettamente sigillate con una stampa che indica la quantità di prodotto e il livello di thc di quest’ultimo. L’ipotesi è che quindi si abbia a che fare con una vera e propria organizzazione dello spaccio. La provenienza sembra attribuibile al Marocco. Da lì poi via nave in direzione della Spagna per proseguire il trasporto nel resto d’Europa via terra, con vari depositi in alcuni punti del continente. Tra questi potrebbe rientrare la provincia di Pesaro-Urbino. A rafforzare le ipotesi degli inquirenti il sequestro del giugno scorso dove, anche il quel caso, oltre 1.5 kg risultavano confezionati in pacchetti di caramelle e dolciumi di marca. Le modalità dell’operazione, in entrambe le situazioni, risultano molto simili. Gli agenti anche in questo caso hanno osservato una vettura già segnalata, il 20 gennaio, seguendola nella città pesarese, per poi fermarla al casello autostradale il giorno successivo, trovando il grande quantitativo di droga e una somma in contanti pare a 850 euro. Per la persona coinvolta, che non era proprietaria dell’autovettura, ancora non è stato convalidato l’arresto. Al momento risulta comunque in detenzione, in via precauzionale e in attesa di giudizio, presso la casa circondariale di Villa Fastiggi.

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