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Il Tribunale di Chieti ha assolto con formula piena Filippo Antonio De Cecco, presidente del Cda della F.lli De Cecco S.p.A., e due ex dirigenti dell’azienda, Mario Aruffo e Vincenzo Villani, dall’accusa di frode in commercio. Il giudice monocratico Giulia Colangeli ha dichiarato che “il fatto non sussiste”, escludendo ogni responsabilità sia per gli imputati che per la società. L’accusa riguardava il presunto inganno nei confronti dei consumatori, in relazione alla vendita di alcuni lotti di pasta etichettati come prodotti con grano proveniente da California, Arizona e Italia, mentre, secondo l’imputazione, il 7% del grano utilizzato proveniva dalla Francia.
Il procedimento giudiziario, celebrato con rito abbreviato, ha visto il pm Giuseppe Falasca chiedere l’assoluzione per insussistenza del reato. In aula è emerso che la materia prima utilizzata per la produzione della pasta in questione, pur provenendo da diverse origini, era di alta qualità. Il caso ha sollevato dubbi sul livello qualitativo del grano francese utilizzato, che, secondo quanto emerso nel corso del processo, era addirittura superiore rispetto alla media degli altri lotti di grano impiegati.
L’accusa di frode era nata a seguito della denuncia di un ex dipendente della F.lli De Cecco, che aveva sollevato il sospetto che l’azienda avesse messo in commercio prodotti ingannevoli, utilizzando una diversa tipologia di grano rispetto a quella dichiarata sulle confezioni. Tuttavia, la difesa ha ribadito che l’azienda ha sempre agito con la massima trasparenza e attenzione alla qualità, senza mai voler trarre in inganno il consumatore.
L’avvocato Antonio Marino, difensore di Villani, ha commentato con soddisfazione la sentenza, dichiarando che l’accusa era priva di fondamento. "La vicenda è nata da un dipendente che ha lasciato l’azienda. Non voglio fare giudizi critici nei suoi confronti, ma è stato lui l’innesco di questa vicenda", ha detto Marino, aggiungendo che il giudice ha ben compreso la natura della vicenda, escludendo qualsiasi intento fraudolento da parte dell’azienda e dei suoi dirigenti. "La sensazione è che il giudice abbia capito che l’azienda e i singoli imputati non avevano agito con l’intenzione di frodare i consumatori", ha continuato.
La sentenza è stata accolta con soddisfazione anche dalla F.lli De Cecco, che in una nota ufficiale ha ribadito la correttezza e la trasparenza della sua attività. "Dopo cinque anni, si chiude un capitolo doloroso che ha rischiato di mettere in discussione, senza fondamento, la serietà e l’integrità del nostro lavoro", ha dichiarato l’azienda. "La trasparenza aziendale, che si rispecchia nei nostri processi produttivi, è stata evidenziata anche dalla requisitoria del pubblico ministero che ha chiesto l’assoluzione". La nota sottolinea anche che l’azienda ha sempre privilegiato la qualità del grano, senza badare ai costi, e ha evidenziato che la "partita di grano francese" utilizzata, lungi dal rappresentare un danno per i consumatori, era di qualità superiore rispetto ad altre forniture.