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È con un doloroso lutto nel cuore che l’equipaggio dell’Ocean Viking sta facendo rotta verso Ancona, dov’è attesa per venerdì pomeriggio. È morta la bimba siriana di 7 anni che dopo il suo salvataggio nel Mediterraneo era stata rianimata dai medici a bordo della nave della Ong Sos Mediterranee.
Dopo il trasporto d’urgenza con un elicottero, era in un ospedale di Malta, dove il suo cuore ha smesso di battere. Insieme a lei c’erano la madre e la sorella. Le tre erano partite dalla Libia per tentare di raggiungere l’Europa.
Lo ha comunicato lo stesso equipaggio sui propri canali social: "La nostra equipe medica era riuscita a rianimarla dopo 45 minuti di massaggio cardiaco", hanno ricordato. "Purtroppo poco dopo abbiamo appreso, con immenso dolore, che non è sopravvissuta".
Insieme a lei al momento del soccorso c’erano altre 91 persone, divise su due imbarcazioni, nell’area di ricerca e soccorso di competenza di Malta. Il 27 gennaio, quando il salvataggio era avvenuto, sulla Ocean Viking c’erano già 22 persone migranti soccorse poche ore prima, la cui posizione era stata segnalata dall’agenzia europea Frontex e dalla Ong Alarm Phone.
Ora a bordo ci sono 111 persone, grazie a due diverse operazioni di salvataggio e sono dirette nel porto dorico, a più di 1.400 chilometri dalla zona in cui è avvenuto il salvataggio.
"L’assurda prassi dell’assegnazione di porti lontani per lo sbarco, imposto dagli Stati europei e dalle autorità italiane, mette gravemente a rischio il benessere fisico e mentale" delle persone soccorse. La famiglia della piccola, invece, si trova a Malta. "Questa tragedia ha colpito profondamente il nostro team a bordo e tutta l’organizzazione", ha scritto in un comunicato Sos Mediterranee.