Condividi:

"Vanno ricercate soluzioni concrete, piuttosto che il conflitto, per evitare di ripetere gli stessi sbagli e permettere a tutti in un prossimo futuro ad assistere solo ad una partita di calcio, senza dover necessariamente ricorrere ad una partita a porte chiuse o con delle forti limitazioni, semmai fosse, ne usciremmo tutti sconfitti". Lo scrive in una nota Massimiliano D’Eramo, segretario per la provincia di Ascoli Piceno del sindacato di Polizia Sap.

Il tema è quello degli incidenti occorsi domenica scorsa al termine di L’Aquila-Sambenedettese (serie D). "Ho avuto modo di ascoltare e di leggere ultimamente le dichiarazioni del direttore generale de L’Aquila Simone Bernardini, del presidente dell’Avezzano Andrea Pecorelli, nonché la risposta del patron della Sambenedettese Vittorio Massi. Partendo dal presupposto che ognuno di noi ha il sacrosanto diritto di dire la sua - premette D’Eramo -, è però anche vero che è importante evitare dichiarazioni che possano alimentare ulteriori conflitti ed inutili tensioni. Purtroppo, - aggiunge - a volte sembra che non si tragga insegnamento dagli errori passati. Le parole possono davvero avere un impatto negativo, in particolare se non vengono usate con la giusta responsabilità".

Secondo il Sap della provincia di Ascoli se ci siano stati degli errori o meno nella gestione del "Sistema Sicurezza" a L’Aquila durante l’incontro l’Aquila-Sambenedettese, saranno gli organi competenti a valutarlo. "Ogni situazione complessa può presentare degli errori nella gestione, - conclude - ma strumentalizzarla non aiuta a risolvere i problemi, anzi, rischia di complicare ulteriormente la situazione. Credo che sia fondamentale affrontare la questione in modo costruttivo, cercando di analizzare gli errori senza ricorrere ad accuse che possano alimentare divisioni".

Tutti gli articoli