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ANCONA - I poliziotti della questura dorica hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare disposta dal gip presso il tribunale di Ancona, con la quale è stato disposto il divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico a carico di un 40enne italiano, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori nei confronti dell’ex compagna con l’aggravante della recidiva reiterata infraquinquennale.
Il provvedimento dell’autorità giudiziaria, prevede il divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi familiari ad una distanza non inferiore a 500 metri, con l’applicazione del braccialetto elettronico, oltre al divieto di comunicare con gli stessi attraverso qualsiasi mezzo (telefono, mail, social e quant’altro). Da quanto appreso durante la fase investigativa condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, l’indagato ha causato alla donna, nel mese di dicembre, un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando un fondato timore per l’incolumità propria e dei propri familiari, tanto da essere costretta a modificare le abitudini di vita come evitare di uscire per incontrare l’uomo da solo, in luoghi pubblici per non restare sola con lui. Lui l’ha insultata ripetutamente alla presenza del figlio, controllava i suoi spostamenti e la minacciava di ucciderla o di non farle più vedere il bambino, insultava anche il padre e la sorella di lei. Alla fine di dicembre il 40enne era arrivato anche ad aggredire il cognato della donna, insultandola e minacciandola. A quel punto lei si è rivolta alla Questura di Ancona per denunciare i fatti. La misura cautelare è stata disposta dal gip all’esito dell’attività info-investigativa, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura. Il provvedimento è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, che può essere impugnata. Il destinatario è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva