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I deputati marchigiani del Pd, Irene Manzi e Augusto Curti, intervengono in merito alla prospettiva che vengano aperti corsi universitari della Link University di medicina (Fano e Ascoli) e di odontoiatria (Macerata)."Dopo il parere favorevole reso dalla Regione alla richiesta della Link Campus University di operare nelle Marche, l’università privata fa una richiesta per altri due ulteriori corsi. Ribadiamo la nostra contrarietà alle decisioni assunte dalla Regione Marche con l’inserimento dell’ateneo privato nel percorso formativo marchigiano nonostante le forti perplessità espresse delle università marchigiane, di sindacati, associazioni studentesche, addetti ai lavori e ordine dei medici e senza aver avviato un confronto istituzionale reale ed effettivo". Lo scrivono in una nota i due deputati dem. Curzi e Manzi ritengono che sia "urgente aprire un immediato confronto nel merito. Denunciamo da mesi - ribadiscono i due parlamentari - il taglio lineare del Fondo di finanziamento ordinario voluto dalla Ministra Bernini che costerà 10 milioni di euro agli atenei della Regione con una riduzione di oltre il 3% delle risorse disponibili. Un’enormità che mette a rischio il funzionamento delle università marchigiane. La destra dovrebbe preoccuparsi di questo e non di allargare in modo indiscriminato l’offerta ai privati che -peraltro- sono finanziatori elettorali di una delle forze di maggioranza. Siamo contrari a una scelta che fa male al sistema universitario marchigiano e alla qualità della formazione universitaria e che - come evidenziato proprio dagli addetti ai lavori- non migliorerà il sistema di formazione dei futuri medici. Chi potrà sostenere i costi elevati di iscrizione previsti? Come saranno garantite formazione e tutoraggio e dove? Con quali strutture sanitarie si convenzionerà la Link Campus? Riteniamo fondamentale -concludono- che la Regione faccia chiarezza su quanto sta avvenendo e, soprattutto, si attivi per tutelare il sistema universitario marchigiano, garantendo il diritto allo studio per gli studenti e le studentesse , difendendo e sostenendo il nostro sistema universitario. A questo punto pensiamo ci sia un disegno molto preciso: smantellare il sistema delle università pubbliche per favorire l’ingresso dei privati nel sistema formativo". 

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