Condividi:

PESARO – Le proroghe non sono mai una soluzione. Tuttavia questo rinvio rappresenta tuttavia una buona notizia rispetto a quanto andava delineandosi per la stagione balneare 2025. Con l’approvazione di alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe si risolvono infatti, seppure in via temporanea, varie criticità provocate dalla riforma dei bagnini di salvataggio.

Per la stagione balneare 2025 viene infatti sospeso il requisito della maggiore età (18 anni), per esercitare l’attività di bagnino. Inoltre i brevetti in corso di validità alla data del 30 settembre 2024, con termine di scadenza compreso tra il 1° ottobre 2024 e il 29 settembre 2025, restano validi fino al 30 settembre 2025. Gli emendamenti intervengono sul decreto 85/2024 approvato lo scorso maggio dal Ministero delle infrastrutture.

Si tratta della riforma del servizio di salvamento in mare e piscine, nata con l’obiettivo di aumentare la qualità formativa e professionale dei bagnini di salvataggio. Una norma molto contestata dalle associazioni del settore (in particolare dalla CNA), non solo per l’innalzamento dell’età minima da 16 a 18 anni ma anche per il divieto a conseguire il brevetto per gli over 50. Sulla riforma gli emendamenti non risolveranno del tutto il problema. Si tratta di una soluzione parziale e temporanea, che interviene solo sui minorenni e sulla validità dei brevetti scaduti, e solo per la prossima stagione estiva. Gli emendamenti non eliminano il monopolio della Federazione Italiana Nuoto, né risolvono per sempre il problema dei limiti di età, che si ripresenteranno il prossimo anno. Molti titolari di stabilimenti balneari sono preoccupati per non avere ancora trovato i bagnini di salvataggio necessari.

“Inoltre – secondo Sabina Cardinali, presidente di Cna Balneari – la battaglia non è finita. Ora infatti si dovrà lavorare su un altro fronte. Ovvero quello che prevede la presenza di un bagnino di salvataggio nelle concessioni anche al di fuori del periodo classico della stagione (generalmente dal 15 giugno al 15 settembre). Per i concessionari di spiaggia un altro problema non di poco conto. Si tratta di avere dei bagnini di salvataggio anche solo con la presenza di una sdraio in spiaggia, magari durante i mesi di aprile o maggio (quando vengono montate le attrezzature) o dalla fine di settembre a ottobre (quando vengono smontate). Mesi che solitamente erano deputati alla cosiddetta elioterapia o al passeggio.

“Come Cna riteniamo – dice ancora la Cardinali – sia assurdo e poco sensato presidiare gli stabilimenti con dei bagnini di salvataggio in questi periodi, tanto più che già in periodo di stagione classica si fatica a trovarli, figuriamoci ad aprile maggio o ad ottobre. Ricordiamo che il presidio in spiaggia è a favore del pubblico che invece di trovare strutture chiuse anche in questi periodi primaverili potrà invece usufruire di servizi e strutture”.

“Anche su questo fronte – conclude Sabina Cardinali – servirà un intervento in tempi brevi da parte del Governo che sia orientato al buon senso. La stagione è alle porte ed i concessionari di spiaggia hanno bisogno di chiarezza. Cna Balneatori farà la sua parte fino in fondo nell’interesse della categoria, dei cittadini e del buon senso”.

Tutti gli articoli