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Dopo circa sette ore si è chiuso il tavolo sulla Vertenza Beko al Mimit. Nel piano industriale confermata la sostenibilità dello stabilimento di Comunanza, nel Piceno, ma con un terzo di volumi prodotti in meno e circa 80-100 esuberi.
Ribaditi i 68 esuberi nello stabilimento di Melano a Fabriano (Ancona), e leggero calo di uscite tra gli impiegati, attualmente 220. Tutto ciò a fronte di 77 milioni di investimenti nelle Marche da Beko Europe.
Questo, in estrema sintesi l’esito per i siti marchigiani dell’odierno incontro del tavolo tecnico tra i rappresentanti della newco turco/americana e i sindacati di categoria Fim, Fiom, Uilm e Ugl, nazionali e regionali.
Nello specifico: per Comunanza taglio di 200mila volumi di produzione su 630mila attuali e di circa 80-100 esuberi su 320 dipendenti attuali. La Beko prevede di investire nel sito 15milioni di euro per produrre solo incasso e alto di gamma sia per le lavatrici che lavasciuga.
A Melano confermati i 68 esuberi e, in un triennio, la newco assicura di investire 62milioni di euro complessivi, di cui 22,5milioni sul prodotto, 11milioni sul processo e 27milioni in ricerca e sviluppo del cooking.
Resta complicata la situazione tra i colletti bianchi dove si registra una riduzione dei numeri a livello nazionali degli esuberi, ora sono dichiarate 628 funzioni, di cui il 43% localizzato nell’area di Fabriano, circa 220. Le parti hanno stilato un programma di incontri serrati: 27 febbraio alle 14, il 14 marzo alle 10:30 e il 18 marzo alle 10.30.