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Si è chiuso al tribunale di Urbino il processo "Palloni gonfiati bis" con una assoluzione per 14 imputati, compreso il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, e due condanne per reati minori: insussistenza del fatto e per alcuni la prescrizione dei reati ipotizzati. Che si riassumevano in un presunto giro di fatturazioni false mascherate da sponsorizzazioni per la squadra di calcio dell’Urbino Pieve, tra il 2012 e il 2015. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Gianmarco Cantalini. La decisione è arrivata a 4 anni dall’ inizio del procedimento nel 2020 e a 5 anni dalla fine del processo "Palloni gonfiati uno" sulla stessa tipologia di reato, in cui tutti gli imputati furono assolti. L’accusa ipotizzava che le somme che molti imprenditori locali, tra cui Maurizio Gambini come presidente della società Terrabio, avevano speso per sponsorizzare la squadra di calcio nascondesse in realtà un rientro parziale delle somme, un modo per abbattere gli utili delle ditte ed eludere le tasse. Nel caso di Gambini (poi diventato sindaco), risultava aver emesso due assegni per sponsorizzare la squadra di calcio: il primo di 15mila euro e il secondo di 10mila euro. Secondo il pm Irene Lilliu, ci sarebbe stata poi una successiva restituzione prima di 8 mila euro e poi di 5 mila euro. Che il tribunale, con l’assoluzione, ha poi escluso perché il fatto non sussiste. Sono stati condannati invece i dirigenti della società Giacomo Colocci e Marco Lucarini per l’utilizzo improprio delle carte prepagate intestate ai giocatori. Colocci ha avuto un anno, cinque mesi e undici giorni di reclusione, più il pagamento delle spese processuali e una multa di 491 euro mentre Marco Lucarini ha avuto un anno di reclusione, 110 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali. I due dirigenti sono stati assolti per gli altri reati. Il pm Lilliu aveva chiesto condanne per tutti gli imputati. Il giudice si è riservato 90 giorni per depositare le motivazioni. 

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