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SENIGALLIA – Continua il dibattito sulla nascita e ricostruzione del nuovo Ponte Garibaldi, il cui cantiere dovrebbe partire a breve.
A riguardo gli architetti senigalliesi Michele Gasparetti ed Andrea Sarti hanno esposto la loro proposta di progettazione, partendo dal fatto che la posizione del nuovo Ponte, di attraversamento esclusivamente pedonale e ciclabile, e della sua Porta, mantiene quella del ponte Garibaldi, data l’importanza di questo asse.
“Tale asta di attraversamento della città – affermano gli architetti nella loro relazione/proposta - rappresenta il risultato delle scelte di sviluppo urbano disegnate tra la metà del ‘500 e la metà del ‘700 da Guidobaldo II Della Rovere e da Papa Benedetto XIV.
Il ponte sul Misa verso il Convento dei Cappuccini venne allineato fin dal ‘700 con l’asse urbano della attuale via Cavallotti.
in quella che storicamente è stata definita come la seconda “Ampliazione”, immaginando una nuova città che occupasse i “Prati della Maddalena”, ricca di palazzi ammirevoli, che contribuiscono da secoli allo scenografico assetto della Città settecentesca.
Il nuovo ponte è pensato in funzione di una mobilità ciclopedonale in una Città con una topografia orizzontale, ponendo l’attenzione all’ambiente ed al paesaggio, oltre alla valorizzazione della storicità con la ricostruzione della Porta Cappuccina in contrapposizione a Porta Mazzini, già Porta Colonna.
La struttura può essere composta a travi laterali rovesciate a campata unica, con maglie trasparenti che richiamano quelle del vecchio ponte ottocentesco in ferro di Corso II Giugno.
L’impalcato, trattandosi di una passerella leggera, riconfigurerebbe ciò che già nel passato è stato fatto sul nostro fiume; infatti sono state realizzati ponti che ne sollevavano l’impalcato, o ne permettevano la rotazione, solo quando necessario a non intralciare il deflusso delle acque di piena, mantenendosi in situazioni normali nella posizione storica del ponte Garibaldi, garantendo così la tutela di tutto il contesto urbanistico ed architettonico.
Il monumentale porticato della città sarebbe ulteriormente valorizzato dalla già citata porta Cappuccina, non venendo in alcun modo alterato né strutturalmente né esteticamente, nemmeno dalla costruzione dei parapetti dell’uscita del tunnel, di cui sotto sono illustrate le caratteristiche”.
Da qui, la proposta del Tunnel Garibaldi - l’attraversamento carrabile.
“L’ipotesi – spiegano gli architetti Gasparetti e Sarti - prevede di attraversare il Misa con i veicoli attraverso un tunnel, che non ostacolerebbe il deflusso delle acque durante la piena e naturalmente sarebbe messo in sicurezza prima dell’ondata.
Le rampe, necessarie a raggiungere la quota di transito sotto il tunnel, non avrebbero alcun impatto visivo e sulla viabilità né sulle rive sinistra e destra del fiume, né sul fronte della palazzata con il rispetto del vincolo di tutela dei Portici. Entrambe le rampe garantiscono raggi minimi di curvatura.
Soluzioni di questo tipo sono tuttora funzionanti in altri contesti nazionali ed internazionali e naturalmente necessiterebbero di accurati studi che ne presuppongano il funzionamento in ogni condizione, con livelli di sicurezza molteplici ed elevati.
Si sono immaginate due possibili posizioni di accesso alla rampa del tunnel sulla riva sinistra del Misa:
la prima da via Rossini, in cui comunque sarebbe garantita la prosecuzione del percorso verso il mare, così come quello nella direzione opposta.
La seconda lungo via Montenero così da lasciare completamente inalterato l’andamento viario della attuale via Rossini.
La soluzione combinata tunnel e passerella garantirebbe il collegamento con i rioni Pace e la zona dei Cappuccini a nord della città, in un contesto vivace di connessioni pedonali, ciclabili e carrabili, esaltando l’immenso valore di attrazione turistica che rappresentano la Piazza Del Duomo e i Portici Ercolani per la città.