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Lunedì alle 10 nella Sala del Commiato della Casa Funebre La Giuliese si celebra il rito funebre per l’ultimo saluto ad Amir Benckharbouch, il 24enne di Giulianova ucciso al culmine della rissa scoppiata all’alba del 16 marzo sul lungomare nord di San Benedetto del Tronto. Secondo quanto trapela dall’autopsia eseguita all’ospedale Mazzoni dai periti incaricati dalla procura Francesco Paolo Busardò e Rosanna Zamparese, Amir è rimasto ucciso per la lesione del tratto ascendente dell’aorta causata da una coltellata inferta per sbaglio dall’amico Federico Di Stanislao, 20enne anche lui di Giulianova, ristretto nel carcere di Marino del Tronto con l’accusa di omicidio, tentato omicidio, utilizzo di armi atte ad offendere e rissa aggravata. Recluso nel penitenziario di Ascoli Piceno anche il 23enne di Giulianova Rotaru Denis Raul accusato di tentato omicidio e utilizzo di armi atte ad offendere. Indagato per lesioni personali, utilizzo di armi atte ad offendere e rissa aggravata e ristretto in carcere a Marino del Tronto anche il 30enne di Monteprandone Francesco Sorge difeso dall’avvocato Maurizio Cacaci, che rappresenta anche il 29enne grottammarese Daniele Seghetti, trasferito sabato scorso a Montacuto dopo esser stato dimesso dal Torrette dove era stato ricoverato per le lesioni riportate nella rissa e dove aveva subito un intervento di asportazione della milza. Deve rispondere di rissa aggravata e Lunedì potrebbe essere interrogato dal gip. Il quinto indagato il 30enne Helmi Nessiri di Grottammare è ancora ricoverato all’ospedale Madonna del Soccorso dove gli è stato asportato all’altezza dell’orecchio un reperto di metallo poso sotto sequestro dalla procura di Ascoli che indaga sul caso, che potrebbe essersi staccato dalla mannaia spuntata nel corso della rissa. L’arma del delitto che ha ucciso Amir, nonostante l’ultimo sopralluogo effettuato dagli artificieri di Ancona , non è stata ancora ritrovata