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PESARO - L’incontro in prefettura è finito in anticipo, rispetto all’orario preventivato. La commissione parlamentare sulle eco-mafie ha presentato ad una platea ampia, composta da rappresentanti istituzionali, politici, delle forze dell’ordine e comitati, la relazione finale, di oltre 200 pagine, sulla discarica di Riceci. Ha parlato per primo il Presidente della commissione Jacopo Morrone, in quota Lega. Poi è stato il turno dei due relatori, Rachele Silvestri (Fdi) per la maggioranza ed Emilio Borrelli, di Europa Verde, per la minoranza.
Morrone, intrattenendosi con i cronisti e le tv prima di relazionare nel Salone Metaurense, ha ricordato tutto l’iter della commissione, le 15 audizioni, i sopralluoghi nella colina di Riceci. E lo stop al progetto della discarica, con un volume di 5 milioni di metri cubi, da parte della Conferenza dei Servizi.
"Le criticità sono diverse, una per tutte le distanze - ha detto Morrone - nello specifico la discarica doveva essere distante 2000 metri, da ciò che risulta sembrerebbero 850 metri da Riceci, 1200 metri da Gallo, 800 metri da Ponte Ermellina. Attendiamo il responso al Tar, oggi il progetto è stato bocciato". Il Tar, con il ricorso presentato da Aurora, si esprimerà il 19 novembre. "Abbiamo analizzato tutte le cose che si sono susseguite in questi anni - ha affermato Silvestri nel corridoio di Palazzo Ducale che porta al Salone - E siamo arrivati ad una conclusione: attualmente la discarica di Riceci non è possibile farla". Borrelli ha raccontato una storia che "mi ha molto colpito", ha detto anche lui ai giornalisti che lo attendevano in prefettura. "Due persone che vivevano nella terra dei fuochi hanno scelto di venire a vivere nelle Marche. E quando hanno saputo che qua volevano realizzare una discarica, erano pronti a fare nuovamente le valigie, in quanto se ne erano andati in precedenza perchè il figlio non poteva per le loro condizioni vivere in quel terrtorio. E invece sembra che tutto porti a fermare questo scempio. Parlare di nuove discariche nel 2025 è surreale. Se fossi nei vertici dell’azienda che ha previsto tutto questo, mi sarei già dimesso". Borrelli prima di entrare a Palazzo Ducale, si è soffermato qualche istante in piazza del Popolo con i referenti dei comitati che si battono contro la realizzazione dell’impianto di riconversione della Fox Petroli, nel quartiere Tombaccia. In particolare, Borrelli ha scambiato qualche battuta con Roberto Malini del comitato No Gnl Pesaro, il quale teneva in mano il dossier, poi consegnato alla commissione eco-mafie a fine incontro.