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SAN BENEDETTO - Era stato salutato come uno dei risultati più importanti, a livello politico, del suo mandato, e rischia di tramutarsi in un effetto boomerang, almeno nelle intenzioni altrui. Per il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo sembra si sia arrivato al momento di "o la va o la spacca": l’evento catartico è stato il mancato numero legale al Consiglio Comunale di giovedì 26 giugno, a causa dell’assenza delle due consigliere del gruppo di San Benedetto Viva Giselda Mancaniello e Barbara De Ascaniis. A quel punto i consiglieri di minoranza hanno preferito disertare a loro volta gli scranni per evidenziare come, con 11 presenti, la maggioranza non era in grado di garantire lo svolgimento dell’assise.
"Provo vergogna per quello che è accaduto - ha dichiarato Spazzafumo in una intervista che sarà rilanciata nelle nostre edizioni del Tg - Perché il consiglio comunale è sacro, la città ci guarda e ci ha votato. Nel momento in cui ci sediamo dobbiamo essere rispettosi dei cittadini. Mi dispiace anche per gli abitanti del Ponterotto che volevano delle risposte in merito alla situazione che si è creata, ma poi le persone che hanno presentato le interrogazioni hanno preferito non partecipare alla discussione contribuendo al mancato svolgimento del consiglio".
"Ci tengo a ribadire che la politica ascolana non deve interferire con quella sambenedettese - ha continuato - i cittadini sambenenedettesi sanno di cosa ha bisogno la città per cui la politica ascolana deve rimanere fuori. Finché sarò qui seduto in questa scrivania questo non avverrà più" ha dichiarato.
Il tema scatenante è la nomina a presidente della Ciip di Marco Perosa, caldeggiata da Spazzafumo e arrivata al successo nonostante inizialmente i sindaci di Ascoli Fioravanti e di Fermo Calcinaro si fossero opposti. Tra i nomi alternativi vi era anche quello di Gianluca Pompei, esponente di Italia Viva (il partito renziano di riferimento per la lista cittadina San Benedetto Viva), e dunque l’assenza delle due consigliere ha tutto il sapore di marcare un netto distacco dalla scelta di Spazzafumo.
"La scelta di Marco Perosa è quella di un professionista serio e affidabile, che ho presentato a 33 comuni e 33 comuni mi hanno dato il via libera: erano d’accordo con me perché la presidenza della Ciip doveva venire a San Benedetto in forza di una credibilità molto forte. Io credo che la svolta che c’è stata è importante per la città di San Benedetto che inizia a contare nei tavoli che servono - constata il primo cittadino - A me quello che fa Fioravanti con San Benedetto Viva non interessa, io penso ai miei cittadini e vado avanti".
Resta tuttavia il problema politico: si pensi che il vicesindaco è un nome di riferimento di San Benedetto Viva, ovvero Tonino Capriotti: "Mi prendo il tempo necessario per fare delle valutazioni importanti, se devo continuare a governare questa città lo devo fare nel miglior modo possibile e non voglio essere condizionato da nulla come ho fatto in questi anni, abbiamo raggiunto obiettivi importanti per 60 milioni di euro di lavori e ieri ho avuto l’approvazione per la riqualificazione del vecchio municipio, e poi partiranno i lavori per la piscina. Abbiamo sofferto sotto il punto di vista politico, questo è sotto gli occhi di tutti. San Benedetto è una città importante e deve essere rispettata".
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