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ANCONA – Il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle di Ancona interviene sulla delicata questione del mosciolo selvatico.
“Fino ad ora – si legge in una nota - non abbiamo espresso un nostro parere, non per disattenzione o disinteresse, ma per senso di responsabilità. Abbiamo voluto raccogliere quante più informazioni possibili, ascoltando e leggendo tutte le voci in campo.
Con attenzione abbiamo letto i tanti commenti che hanno animato il dibattito pubblico. Abbiamo analizzato la relazione del tavolo tecnico svoltosi in Comune, ascoltato le posizioni dei pescatori che da sempre vivono di questa risorsa, e dialogato con diversi operatori del settore pesca.
Ed è proprio grazie a questa fase di ascolto e approfondimento che oggi sentiamo l’urgenza di riportare il dibattito al suo vero centro: il cambiamento climatico”.
“Non crediamo sia corretto – né scientificamente fondato – attribuire ai pescatori la responsabilità di quanto sta accadendo nei fondali del Conero. Il mosciolo selvatico è l’ennesima vittima di una “febbre globale” che da anni sta alterando gli equilibri del nostro mare, modificandone profondamente la biodiversità.
L’innalzamento delle temperature marine è un fatto, non un’opinione. I cambiamenti climatici stanno colpendo duramente tutto l’ecosistema dell’Adriatico e mettono a rischio interi settori economici, tra cui la piccola pesca artigianale, già fortemente provata.
Per questo, crediamo sia giunto il momento di abbandonare le semplificazioni e le accuse reciproche, e iniziare a lavorare insieme – istituzioni, mondo scientifico, associazioni e pescatori – per affrontare con serietà e concretezza una crisi ambientale che riguarda tutti”.
“In questo senso – prosegue il documento - auspichiamo che le gabbie artificiali di cui si è parlato nella relazione tecnica vengano acquistate grazie ai fondi Feampa messi a disposizione dalla Regione e installate nel più breve tempo possibile, con il contributo attivo dei pescatori, veri esperti del nostro mare. Più si accelera questa operazione, prima si potrà ricreare un habitat favorevole al proliferare del mosciolo selvatico.
La nostra è una speranza, e ci auguriamo non sia vana. Spesso, infatti, è proprio l’intervento dell’uomo a compromettere gli equilibri naturali. La costruzione della scogliera che ha ostacolato l’arrivo del nutrimento per i mitili ne è un chiaro esempio.
Il nostro impegno sarà quello di vigilare, proporre e sostenere ogni azione che abbia come obiettivo la tutela del nostro ecosistema marino, la salvaguardia delle risorse naturali e il sostegno a chi dal mare trae lavoro e dignità.
Il mosciolo selvatico di Ancona, Numana e Portonovo è un patrimonio prezioso, culturale prima ancora che economico, e va protetto con equilibrio, conoscenza e giustizia”.

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