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Prima hanno dato alle fiamme le lenzuola e i vestiti, poi hanno rotto il lavandino e gli arredi della cella dove erano rinchiusi. Due detenuti nel carcere di Marino del Tronto hanno tenuto impegnati per alcune ore gli agenti della polizia penitenziaria in servizio: quattro di questi hanno dovuto far ricorso alle cure dei medici dell’ospedale Mazzoni a seguito delle ferite riportate nel tentativo di riportare la calma. Intorno alla mezzanotte, i due detenuti, uno di origine marocchina e l’atro rumnena, hanno iniziato a dare in escandescenze dando iniozialmente alle fiamme le lenzuola e i materassi delle brande per poi bruciare anche alcuni vestiti. Quindi, i due hanno iniziato a rompere i lavandini e i sanitari presenti all’interno della cella e, poi, hanno sfogato la loro rabbia contro alcuni arredi. Scattato l’allarme, sono immediatamente intervenuti gli agenti della Penitenziaria: alcuni di loroi hanno provveduto a spegnere l’incendio mentre altri hanno trasferito momentaneamente i due in un stanza dell’istituto. Una volta qui, i detenuti hanno iniziato nuovamente a provocare danni mandando in frantumi gran parte di quello che era presente nella stanza. A questo punto, i due sono stati rinchiusi in celle d’isolamento in attesa che nei prossimi giorni vengano trasferiti in altri penitenziari. Non è la prima volta che all’interno della casa circondariale di Ascoli si registrano intemperanze in cui a farne le spese sono spesso gli agenti in servizio. Più volte i rappresentanti sindacali hanno denunciato la situazione difficile in cui si trovano a dover lavorare chiedendo che l’organico venga incrementato.

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