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Torna a risplendere, a otto anni dal sisma, la bellezza di Castel di Luco, il castello che si trova nel comune di Acquasanta Terme, nel Piceno. Questa mattina (lunedì 25 marzo) c’è stata infatti l’inaugurazione ufficiale, dopo che sono terminati i lavori di ristrutturazione post terremoto di un edificio che rappresenta un simbolo per tutto il territorio, nonché un gioiello da mettere a disposizione di turisti e appassionati. Presente, al taglio del nastro, insieme al proprietario del castello Francesco Amici e al sindaco acquasantano Sante Stangoni, anche il commissario straordinario Guido Castelli. “Per Castel di Luco, questo, è un giorno di festa e di rinascita – ha spiegato Castelli -. Abbiamo presentato i lavori di ricostruzione e restauro, resi necessari dai danni provocati dal sisma, di questa splendida dimora storica. Situata nella frazione di Paggese, Castel di Luco ha riaperto le sue porte e torna a nuova vita. Un luogo custodito con amore e passione da Francesco Amici e da sua sorella Laura i quali, insieme al sindaco Sante Stangoni, non hanno mai smesso di credere nella possibilità di restituire questo gioiello dell’Appennino centrale agli ospiti della dimora, ai turisti e alle scolaresche. Non solo visite aperte, qui verranno realizzati eventi, mostre e concerti. Storia, cultura e tradizioni – ha concluso il commissario - Curando al meglio il nostro inestimabile patrimonio, possiamo dare ai nostri borghi un nuovo futuro”. All’interno del castello sono state realizzate anche nove stanze, trattandosi di una dimora storica, nonché riqualificato il ristorante. “La rinascita di Castel di Luco è un viaggio affascinante di restauro – conferma Francesco Amici -. Ogni pietra, ogni arco, ogni affresco sono stati amorevolmente curati, unendo tecniche tradizionali con le moderne metodologie di conservazione. Questo restauro non è stato solo un atto di riparazione, ma anche di cura, rispetto e onore verso la sua storica eredità. Torneremo finalmente anche a ospitare eventi, mostre d’arte, concerti, divenendo un luogo dove la storia incontra il presente, dove i racconti antichi si fondono con nuove storie”. 

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