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Immagini e video raccapriccianti di abusi su minori, contenuti in migliaia di file, sono stati scoperti dagli agenti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale di Catania, diretto da Marcello La Bella. L’operazione, denominata "Tabù", è stata condotta nell’ambito di un’inchiesta per il contrasto alla pedopornografia online, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania.

L’operazione ha portato all’arresto di nove persone per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Altre 26 persone sono state indagate e sottoposte a perquisizioni personali e informatiche. Tra gli arrestati, la maggior parte erano "insospettabili", con età comprese tra i 30 e i 65 anni, studenti, impiegati pubblici e privati, un pensionato, tutti con una vita apparentemente irreprensibile. Uno degli arrestati era in possesso di una copia digitale della "Guida del pedofilo".

"Il contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia è una priorità - ha commentato il procuratore aggiunto di Catania, Sebastiano Ardita, insieme al sostituto procuratore Anna Trinchillo -. I risultati ottenuti oggi sono merito dell’alta preparazione della Polizia giudiziaria e dei sostituti procuratori del pool".

Le indagini, coordinate dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) della Polizia Postale, sono iniziate dall’analisi informatica su dispositivi elettronici sequestrati a un indagato arrestato mesi fa per gli stessi reati. Questi dispositivi contenevano una piattaforma di messaggistica con gruppi dediti allo scambio di immagini e video di abusi su bambini, alcuni dei quali piccolissimi. Nel frattempo, l’attività di indagine sono tutt’ora in corso per identificare le presunte vittime.

"Non dimentichiamoci che in quelle foto e video ci sono bambini già abusati, a cui è stata negata l’infanzia e la bellezza della vita. Deturpati per sempre - ha sottolineato don Di Noto, fondatore di Meter . Mi appello affinché al G7 ci sia un solo cenno per la gravità della pedocriminalità organizzata a livello mondiale".

L’operazione ha coinvolto vari Centri operativi per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale nelle città di Catania, Roma, Milano, Brescia, Varese, Bergamo, Catanzaro, Bari, Foggia, Torino, Cuneo, Genova, Imperia, Avellino, Livorno, Prato, Ravenna e Ascoli Piceno. Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Roma, Milano, Firenze, Bergamo, Ravenna, Varese e Imperia.


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