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PESCARA - Tutti si interrogano sul perché di un omicidio così efferato che ha strappato alla vita un ragazzo di soli 16 anni, e per cui sono indagati come autori del delitto due suoi coetanei. Una morte che non può e non deve passare sotto silenzio. Per questo sfidando la pioggia, ieri sera, circa un migliaio di persone ha partecipato alla veglia di preghiera organizzata dalla comunità di Sant’Egidio. "Crox vive" è la scritta che campeggiava su uno striscione esposto davanti all’ingresso del parco Baden Powell, dove Thomas Christopher Luciani – detto Crox – domenica pomeriggio, attorno alle 17.20 è stato trafitto da 25 coltellate. Presenti all’adunata tutte le istituzioni tra cui il sindaco Carlo Masci, il prefetto Flavio Ferdani, il questore Carlo Solimene, il comandante provinciale dei carabinieri Riccardo Barbera.

Ieri è stato anche il giorno dell’autopsia sul corpo martoriato di Thomas. Le lesioni che ne hanno causato la morte hanno interessato entrambi i polmoni e hanno provocato uno choc emorragico irreversibile. E’ quanto emerge dopo l’esame definito lungo e complesso durato circa 6 ore, eseguito dal medico legale Christian D’Ovidio alla presenza del collega Ildo Polidoro perito di parte della famiglia della vittima. Confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica: 25. Il ragazzo, 17 anni da compiere, sarebbe morto rapidamente in quel parco dove poi è stato lasciato riverso a terra in una pozza di sangue. 

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