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Sarà la necroscopia a stabilire la causa della morte dell’orso bruno marsicano investito da un’auto nella notte tra il 12 e 13 agosto lungo la rampa di accesso di Canistro, sulla ex superstrada che collega Avezzano a Sora. Non erano state trovate tracce ematiche sull’asfalto dai soccorritori giunti sul posto ma il quadro clinico dell’animale si è aggravato di ora in ora. Verso le ore 12.30 di ieri l’orso è risceso sulla strada in autonomia e ha cominciato a dare segni di sofferenza.

L’equipe veterinaria del Parco ha optato per la cattura, al fine di verificare le condizioni complessive e valutare le soluzioni da adottare, come da prassi, nei soggetti politraumatizzati. Dopo aver sedato e stabilizzato l’animale si è potuto constatare che non aveva fratture evidenti degli arti, ne fuoriuscite di sangue, anche se il monitoraggio dei parametri vitali testimoniava un quadro clinico molto grave che nel giro di poco tempo ha portato alla morte dell’orso.

L’animale, un maschio di oltre 20 anni di 183 chilogrammi, era abbastanza anziano come rivela la dentatura consumata. “L’orso aveva anche segni di dermatite cronica molto diffusi - fa sapere il parco nazionale di Abruzzo Lazio e Molise in un post sui social - intorno al viso e sulle zampe. La dermatite è una manifestazione di tipo dermatologico degli orsi bruni, in generale, ma non invalidante ai fini della sopravvivenza stessa". La carcassa dell’orso è stata trasportata allo Zooprofilattico di Teramo per le indagini del caso onde stabilire non solo la cause del decesso ma anche risalire al ’nome’ dell’animale, tramite il dna, quindi per ricostruire la sua storia.


“La perdita di un altro esemplare di orso per incidente riporta con forza il richiamo alla cautela quando si percorrono le strade dove vive il plantigrado - ha dichiarato il Presidente del Parco Giovanni Cannata - dobbiamo assolutamente invertire la curva che vede come causa maggiore di morte degli orsi marsicani le attività antropiche”. Solo lo scorso anno, a gennaio, la regione perdeva nello stesso modo Juan Carrito, finito schiacciato contro il guard rail. In quel caso sulla strada tra Castel di Sangro e Roccaraso. L’Abruzzo così perde un altro orso bruno marsicano.

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