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ANCONA – Il consigliere regionale Pd Romano Carancini attacca il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli affermando che “prima pubblica improvvisamente un post Facebook dove con un "Forza Arianna!" incita presumibilmente la sorella della presidente del Consiglio, senza un perché e soprattutto in rappresentanza solo di se stesso, certamente non di tutti cittadini marchigiani che invece è chiamato ogni giorno a rappresentare.
Poi, con un altro post scrive confusamente di sanità, mettendo insieme le patate con le mele, le zucchine con le albicocche.
La domanda è se ci crede davvero a ciò che scrive o se, invece, pensa di continuare a gettare fumo negli occhi dei marchigiani?”
Carancini prosegue nella sua polemica, andando per punti.
“Sulle liste di attesa – prosegue il consigliere regionale Pd - le Regioni non sono tutte allo stesso livello. Le Marche nell’anno 2023 sono al quart’ultimo posto tra tutte le regioni italiane ma, soprattutto, i dati dei primi 6 mesi del 2024 dicono che la situazione non è cambiata. D’altro canto, non è accettabile che un presidente giustifichi il proprio fallimento spiegando che la prova dell’innocenza del suo governo regionale è fornita dalle risorse che il governo Meloni mette per le liste di attesa”.
Secondo Carancini, poi, gli accessi inappropriati ai Pronto Soccorso sono la perla delle amenità. Sono anni che esiste questo problema aggravatosi a causa di chi governa la sanità delle Marche.
Il Pronto Soccorso è parte integrante della rete clinica dell’emergenza-urgenza. La giunta Acquaroli ha approvato la riforma organizzativa della sanità ad agosto 2022, è entrata in vigore il 1 gennaio 2023 e oggi, agosto 2024, non ci sono ancora gli atti aziendali dei direttori generali che voi stessi considerate essenziali per governare la sanità: 2 anni di niente.
Che cosa è stato fatto in 24 mesi? In quella disgraziata riforma regionale 19/22 non potevate includere la riorganizzazione dell’emergenza-urgenza?”
Infine, sempre secondo Carancini, la bugia più grande il presidente Acquaroli la scrive sui dati Agenas 2022 sul 2021 (ultima indagine disponibile) a proposito del rispetto dei Lea. Le Marche sono al quint’ultimo posto (ci seguono solo Molise, Friuli, Calabria e Abruzzo) nel punteggio complessivo degli adempimenti, rispetto ai quali siamo tra le regioni che perdono punti piuttosto che guadagnarli.
Non è serio per un presidente di Regione diffondere dati non corrispondenti al vero e fuorvianti, tesi a raccontare una finta realtà.
L’uscita con questo post pubblico di Francesco Acquaroli dà la misura dell’incompetenza politica, della superficialità, della sciatteria, dell’approssimazione con cui vengono trattati i cittadini, anzi le persone, perché quando si discute di sanità ci sono le preoccupazioni, le malattie e i drammi delle persone”.
In conclusione, l’esponente Pd afferma che “Francesco Acquaroli non si sprecherà a rispondere sui numeri che ho fornito. Ne sono certo.
La supponenza politica con cui tratta l’opposizione sulla sanità è la bandiera bianca che sventola sul ponte del governo delle destre nelle Marche. Ad imbracciarla è proprio Francesco Acquaroli”.
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