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A San Benedetto del Tronto, in via Montagna dei Fiori, mezzi della Picenambiente in azione fin dalle prime ore del mattino per la pulizia della SP36 che nella serata di ieri, mercoledì 18 settembre, era diventata un fiume in piena ed era stata chiusa al transito.
Una colata di fango e detriti che è finita nei garage, intrappolando diverse auto e motorini. Fortunatamente solo danni alle cose, mentre alcuni automobilisti sono stati tratti in salvo dai vigili del fuoco lungo la provinciale che conduce alla zona industriale di Acquaviva Picena.

Proprio da lì e dalle colline circostanti sarebbe scesa la terra che con le abbondanti piogge si è riversata lungo via Montagna dei Fiori. E ora si cerca di capire l’origine del problema.
Oltre alla polizia locale per la viabilità e ad una task force della protezione civile, sul posto sono arrivati a monitorare la situazione anche il vicesindaco Tonino Capriotti, l’assessore al sociale Andrea Sanguigni e il consigliere comunale Stefano Gaetani.

Capriotti puntualizza: “Con l’ultima ondata di maltempo abbiamo scoperto un’altra zona fragile del nostro territorio, ma verso la foce l’Albula ha retto bene, anche se in serata si era gonfiato. Da quanto ci risulta il torrente non ha tracimato,ma la terra sarebbe arrivata da sopra la prima zona industriale di Acquaviva, finendo prima in strada e poi entrando nell’alveo dell’Albula”.

Nel mirino dei residenti è finito anche il cantiere del gasdotto Adriatico che attraversa 5 Regioni e che si trova lungo la SP36 a poca distanza dalle loro case invase dal fango. Qualcuno ha puntato il dito anche sui dossi rallentatori, che hanno frenato il flusso dell’acqua dirottandola all’interno delle abitazioni.

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