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URBINO - Poteva accadere una strage nella galleria Ca’ Gulino, alla luce della ricostruzione del terribile incidente avvenuto ieri pomeriggio. Un’esplosione delle bombole di ossigeno, che fanno parte dei presidi di soccorso trasportati dalle ambulanze. Oppure un incendio legato alla perdita di carburante a causa dell’impatto e innescato da una scintilla. Sono le due ipotesi principali sulle cause del rogo che ha devastato in pochi attimi un’ambulanza del 118 coinvolta nel frontale con un pullman turistico carico di ragazzini in gita parrocchiale, nel territorio di Urbino.

Un incendio divampato in pochissimi secondi che non ha lasciato scampo ai quattro occupanti dell’ambulanza: l’equipaggio della Potes di Fossombrone, formato dall’infermiera Cinzia Mariotti, 49 anni, dall’autista soccorritore Stefano Sabbatini, 59 anni, e dal medico di origine albanese Sokol Hoxha, 41 anni, oltre al paziente trasportato Alberto Serfilippi, 85 anni.

Ha invece avuto il tempo e il sangue freddo per reagire l’autista del pullman di una ditta di Monteprandone (Canalibus) ha fatto uscire i ragazzi, una quarantina, di età compresa fra 7 e 13 anni, accompagnati da un parroco e da seminaristi dallo sportello posteriore. Poi sono usciti tutti insieme dalla galleria.

L’autista successivamente è stato trasportato in ospedale, sotto choc. Ma intanto i ragazzi erano praticamente illesi, anche se spaventati. Sono arrivati a casa, a Grottammare e Cupra Marittima, ieri sera, con un altro pullman messo a disposizione dell’azienda di trasporto.

Le ipotesi sulle origini dell’incendio approderanno sul tavolo della procuratrice facente funzioni di Urbino Irene Lilliu, insieme ai risultati degli accertamenti della polizia stradale sula dinamica dell’incidente. L’ambulanza ha impattato con il fronte sinistro contro il fronte destro del pullman, che si trovava all’interno della linea continua. La Procura ha disposto il sequestro di entrambi i mezzi per tutti gli accertamenti tecnici.

Dell’incidente di Urbino si è parlato anche alla Camera, con l’intervento di alcuni deputati marchigiani in aula. "È doveroso ricordare le vittime in quest’Aula e sottolineare il lavoro straordinario che gli operatori sanitari svolgono quotidianamente sul campo, portando soccorso con passione, impegno e professionalità a chi ne ha più bisogno" ha detto Irene Manzi (Pd).

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