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Nei giorni scorsi, il personale della Questura di Fermo ha arrestato un cittadino tunisino di 27 anni, noto alle forze dell’ordine per la sua pericolosità e già destinatario di misure di prevenzione. L’operazione segue l’ordinanza emessa dal Tribunale di Ancona, che nei giorni precedenti aveva disposto la riattivazione della misura di sorveglianza speciale  con divieto di soggiorno nel Comune di Fermo per un periodo di cinque anni.

Il tunisino, residente a Porto Sant’Elpidio, aveva già ricevuto la notifica della misura di sorveglianza speciale da parte della Sottosezione Polizia Stradale di Forlì-Cesena. Tra le prescrizioni imposte dalla misura, vi era l’obbligo di non rincasare oltre le ore 21 e di non uscire prima delle ore 7, salvo comprovate necessità e previa comunicazione tempestiva all’Ufficio di Polizia competente.

Nonostante queste restrizioni, il 24 ottobre, durante un controllo domiciliare notturno, le Volanti hanno verificato che l’uomo non si trovava nella sua abitazione. Tale infrazione ha portato alla sua denuncia per violazione della misura di prevenzione.

La svolta definitiva è avvenuta la sera del 28 ottobre, quando gli agenti della Questura di Fermo, impegnati nelle ordinarie attività di controllo del territorio, si sono recati presso un’attività commerciale di Porto Sant’Elpidio verso le ore 22. Notato all’interno del locale, il tunisino ha cercato di nascondersi alla vista degli agenti, ma è stato subito individuato e fermato. Gli operatori hanno constatato l’ennesima violazione delle disposizioni imposte, trovandolo in un luogo pubblico e oltre l’orario consentito.

Di fronte all’evidenza delle sue azioni, l’uomo ha assunto un atteggiamento di sfida nei confronti degli agenti, pronunciando frasi provocatorie e minacciose come: “Conta solo la legge di Dio, non le altre leggi” e “Le lame non le uso per tagliarmi, ma per tagliare la faccia agli altri, così quando si guardano allo specchio si ricordano di me”.

Il tunisino è stato quindi condotto presso gli uffici della Questura, sottoposto a identificazione foto-dattiloscopica e dichiarato in arresto. Dell’avvenuto arresto è stato informato il Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Fermo, che ha disposto il trasferimento dell’arrestato presso la Casa di Reclusione locale, in attesa dell’udienza di convalida.

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