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ANCONA – Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che assieme al Capo della Polizia Vittorio Pisani ha preso parte oggi al Comitato provinciale sull’ordine e la sicurezza ad Ancona, al termine dell’incontro si è espresso sulla realizzazione di un Cpr a Falconara Marittima: "si stanno terminando le indagini, vediamo innanzitutto che dicono, poi dopo chiaramente ci sarà un’interlocuzione con il presidente della Regione, con il sindaco del Comune. Faremo tutto in accordo e in convincimento anche della proficua valenza di queste strutture anche per i rappresentanti del territorio". Così Piantedosi a proposito della struttura prevista nelle Marche e che già ha suscitato la contrarietà del territorio.

Il progetto, del quale ha discusso oggi al Tavolo della prefettura, è "al momento in una fase di verifica preliminare" ha spiegato, visto che per realizzare una struttura di quel tipo, "prima di tutto bisogna trovare un sito, fare tutte le indagini di conoscenza di quelle che sono le condizioni di eventuale realizzabilità".

Di sicuro, ha voluto precisare Piantedosi, "si tratta di strutture che sono al servizio del territorio" e questa è una regione, è una città, è una provincia "significative da questo punto di vista". E’ necessario "essere in grado di assecondare le politiche di integrazione degli immigrati regolari", però - è il ragionamento del responsabile del Viminale - bisogna "essere molto rigorosi rispetto ai reati commessi".

Il ministro ha richiamato i numeri con la provincia di Ancona che ha circa il 9% di immigrati regolarmente residenti. La città di Ancona arriva a una presenza di circa il 14% di immigrati e stando al sistema delle denunce, i delitti commessi in provincia sono il 40% e in città di Ancona il 47%". "Questo non vuol dire che l’immigrato ha una predisposizione maggiore alla commissione del delitto, ma che c’è un tema di persone che "inevitabilmente vengono attratte da dinamiche che noi siamo chiamati a prevenire e a contrastare".
E strutture come i Cpr "servono a rendere più efficace e più effettivo il sistema delle espulsioni. Esistono per legge, esistono per regolamenti europei, esistono - ha ricordato - per un mandato e una missione che un ministro dell’Interno deve svolgere su tutto il territorio nazionale. Ma sono infrastrutture che se realizzate "verranno dedicate soprattutto alla sicurezza del territorio e che noi accompagneremo anche con delle misure di potenziamento. Ci sarà personale delle forze di polizia dedicato, sono centri di accoglienza, dove è previsto il trattenimento, le persone non possono uscire, ci sono dei presidi di polizia". La realizzazione di queste strutture saranno accompagnate - assicura Pinatedosi - anche con delle misure a beneficio dei territori. Al momento "si stanno terminando le indagini, vediamo innanzitutto che dicono".

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