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"Dal Colle dell’Infinito al mare di Ancona, l’indifferenza continua a essere uno dei peggiori complici delle tragedie come quella recente e dell’oscurità che ci circonda. L’idea di dedicare cinque minuti al giorno a una riflessione collettiva è preziosa e ci piacerebbe fosse un momento quotidiano di ascolto". Così inizia la lettera aperta scritta dalla rete studentesca di Ancona "Scolasticament? san?", in risposta alla dolorosa notizia della studentessa quindicenne caduta da una finestra del Liceo Leopardi di Recanati il 7 novembre, un episodio che ricorda un fatto simile avvenuto in passato all’Istituto Savoia Benincasa di Ancona.
Dopo la lettera di solidarietà inviata dagli studenti del Leopardi, anche la rete studentesca di Ancona ha risposto per esprimere vicinanza e affetto alla ragazza ferita. “Ancora una volta, una giovane vita ha rischiato di spegnersi proprio in quel luogo dove dovrebbe trovare ispirazione, bellezza e forza – scrivono – perché è questo che rappresentiamo noi giovani, scintille di idee ed emozioni, e la scuola dovrebbe essere il luogo dove possiamo trovare un rifugio e un supporto.”
Gli studenti denunciano il disagio che si vive nelle scuole e nella società, spiegando come si sentano “soffocati e inascoltati” non solo tra le mura scolastiche o di casa, ma anche in uno spazio pubblico dove le loro voci restano inascoltate dai politici. “È come se si fossero dimenticati che siamo noi i custodi del futuro, e ora siamo pronti a riprenderci questo diritto.”
Con un appello all’unità, la lettera prosegue: “Dobbiamo rimanere uniti, nelle scuole delle Marche, negli spazi che ancora ci accolgono, nelle mobilitazioni e nei collettivi che resistono nonostante l’indifferenza di chi, consapevolmente, ci lascia un futuro precario, segnato da conflitti, disuguaglianze e ingiustizie.”
La lettera si conclude con un forte richiamo alla partecipazione attiva e alla consapevolezza dei giovani: “Mostriamo agli insegnanti che abbiamo capito, che non siamo semplici contenitori da riempire. Con la nostra rabbia, la nostra voce e la nostra storia, scioperiamo, riprendiamo gli spazi che ci appartengono. Insieme, per costruire il nostro futuro.”
Questo messaggio, intenso e carico di speranza, è un invito a trasformare la scuola e la società in luoghi di reale ascolto, crescita e accoglienza, in cui i giovani possano sentirsi protagonisti del cambiamento.