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Si chiama "Gatti dietro le sbarre" il progetto de ’L’amico Fedele’, in sinergia con il comune di Ascoli e la Ast veterinaria, che ha lo scopo di controllare l’incremento demografico e lo stato di salute della colonia felina presente all’interno della Casa Circondariale di Ascoli Piceno. Nel contempo si vuole unire un percorso di inclusione sociale a un’attività di sensibilizzazione nei confronti degli animali, una sorta di pet therapy, utile sia ai detenuti che ai randagi.

Si tratta di un progetto pilota per il Centro Italia, che risponde alla funzione primaria di sviluppo delle attività sociali. Molti studi dimostrano l’effetto positivo del rapporto con gli animali dei detenuti: impegno sociale di gruppo, costruzione di empatia, rieducazione, responsabilizzazione.

Il progetto si articola in tre diverse fasi, la presidente Concetta Agostini riferisce che l’associazione ha già portato a termine la prima fase, che prevede censimento dei felini presenti, cattura di tutti i soggetti, visita veterinaria, profilassi antiparassitarie, sterilizzazione e successivo reinserimento. Indubbiamente la più urgente per arginare e prevenire potenziali problematiche a livello sanitario, legate al proliferare dei gatti e alle mancate profilassi veterinarie.

"Siamo molto soddisfatti dell’evoluzione di questo ambizioso progetto, che prevede nella seconda e terza fase il coinvolgimento dei detenuti stessi, individuando fra di loro chi si possa occupare giornalmente della pulizia e dell’alimentazione dei felini" afferma Agostini.

"Organizzeremo dei brevi incontri destinati alla popolazione detenuta, e comunque a chiunque fosse interessato, inerenti gli elementi essenziali della cura e gestione di una colonia felina e del gatto come singolo soggetto ed il monitoraggio periodico del buon andamento del progetto". 

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