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ANCONA - Si è tenuta nel giorno di Santa Barbara, l’udienza preliminare nel procedimento penale per l’alluvione che il 15 settembre 2022 nelle Marche, causò 13 morte e ingentissimi danni. Oltre 250 le costituzioni di parte civile presentate al tribunale di L’Aquila davanti alla gip Guendalina Buccella.
La competenza è stata trasferita ai magistrati abruzzesi in quanto tra le parti offese c’è un giudice in servizio ad Ancona.
Tra le costituzioni di parte civile, c’è quella di Tiziano Luconi, padre del piccolo Mattia Luconi, 8 anni, la vittima più giovane dell’esondazione dei fiumi Misa e Nevola. Invece né il comune di Senigallia né la Regione Marche l’hanno presentata.
La Procura aquilana contesta a 22 indagati, omissioni, negligenze e violazioni di norme negli interventi di manutenzione e gestione degli alvei dei fiumi, in particolare la mancata rimozione di piante e alberi, e la realizzazione non a norma del ponte 2 Giugno.
L’alluvione, oltre a provocare 13 vittime, devastò più di 2.500 ettari di terreni, aziende e abitazioni tra Senigallia (Ancona), il suo hinterland e quello pesarese, colpendo nove comuni.
I 22 indagati che rischiano il processo sono funzionari e tecnici di Regione Marche, Provincia di Ancona, Consorzio di Bonifica Marche e Comune di Serra de’ Conti.
I reati contestati, a vario titolo, sono di cooperazione in inondazione colposa, in lesioni gravi e omicidio colposo plurimo. Di quest’ultimo addebito devono rispondere 18 dei 22 indagati.
Le costituzioni di parte civile riguardano i parenti delle vittime, gli alluvionati, il Codacons, l’Unione Nazionale Consumatori e la Sigea, società italiana di geologia ambientale. Ora il gip ne vaglierà l’ammissibilità. L’udienza è stata rinviata per le singole valutazioni, anche da parte delle difese degli imputati, al 12 marzo 2025.