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PESARO - Il sindaco di Pesaro Andrea Biancani ha consegnato il Plauso della Città a Paolo Carnevali, ex poliziotto, «che con un gesto eroico, con coraggio e umanità», lo scorso luglio ha salvato un uomo facendolo desistere dal compiere un gesto estremo. «Con prontezza e determinazione, senza pensarci un attimo, ha bloccato un anziano che si trovava oltre la ringhiera del ponte di via Ponchielli, contribuendo a portarlo in salvo. Professionalità, capacità operativa, alta umanità e sensibilità hanno consentito, in una situazione complessa, di agire nel migliore dei modi verso l’uomo. Un gesto che racchiude un esempio di virtù. Un senso civico e di comunità che va oltre la divisa, che per anni ha indossato, onorandola».
Ancora Biancani: «il Plauso è un modo, dell’Amministrazione, di riconoscere ai cittadini le buone azioni fatte, con l’auspicio che vengano prese da esempio. Sono convinto che come Paolo Carnevali ci siamo tanti pesaresi che di fronte ad una difficoltà non si voltano dall’altra parte, o che più semplicemente agiscono con senso civico, umanità e amore verso il prossimo».
Come racconta lo stesso Carnevali, non era solo al momento del salvataggio. Insieme a lui anche un ventenne sudamericano, di cui poi si sono perse le tracce. «Mi sarebbe piaciuto incontralo per consegnare anche a lui il Plauso della Città, ma il giovane non ha dato notizie di sè – conclude il sindaco – Mi complimento anche con lui per bellissimo gesto e lo ringrazio a nome di tutta la città». Così Carnevali, ex agente della Mobile ora in pensione: «Ringrazio il sindaco e l’Amministrazione per questo riconoscimento. Quel giorno stavo passando sul ponte, quando ho visto un giovane che stava cercando di trattenere l’anziano, che sulla balaustra del ponte. A quel punto io ho abbracciato il signore che si trovava già oltre la ringhiera, su un piccolo cordolo di cemento dove passano dei tubi. Sono riuscito a sollevarlo e a portarlo dalla parte della strada, bloccandolo e mettendolo a terra, perchè continuava a insistere nelle sue intenzioni».
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