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PESARO - Il suono dei clacson di 150 trattori per chiedere a Governo e Regione lo stato di crisi. Gli agricoltori si sono messi in marcia questo pomeriggio con i loro mezzi di lavoro lungo le vie della zona periferica di Pesaro. Partenza dal casello dell’A-14 intorno alle 14,30, il corteo che si è snodato lungo Strada Montefeltro, Statale 16, via Milano, via Gagarin e ritorno alla base. Ci sono stati rallentamenti al traffico, ma polizia e vigli urbani hanno regolato la circolazione senza eccessivi problemi. La mobilitazione, organizzata da Orgoglio Agricolo e Coapi, andrà avanti tutta la settimana. Domani mattina è in programma l’incontro con i sindaci. Giovedì sera un nuovo corteo, che questa volta si spingerà in zona mare, al quale gli agricoltori invitano la cittadinanza a partecipare. La settimana di protesta si concluderà sabato mattina in piazza del Popolo. "Non riusciamo più a fare reddito, a malapena copriamo i costi di produzione - dice Lorenzo Ferri Marini, Presidente Orgoglio Agricolo - Non c’è un margine di guadagno per noi agricoltori. Siamo contro le importazioni di prodotti che non rispettano i nostri disciplinari". Lara Gambini fa parte del Coordinamento di Orgoglio Agricolo: "La situazione è pesante da tempo ormai, con le manifestazioni dell’anno scorso non abbiamo avuti grandi risultati, se non una leggera modifica della politica agricola comunitaria, ma non è stata risolutiva dei nostri problemi". Nel campo base, si possono sentire diverse storie di difficoltà che arrivano dal mondo rurale della provincia di Pesaro, con guadagni che non riescono in molti casi a far fronte alle spese. "Appena due anni fa avevo un allevamento zootecnico di razza marchigiana - racconta l’agricoltore Lorenzo Raschini - ma purtroppo per motivi di famiglia ed economici, siamo stati costretti a chiudere". "Sto continuando ad andare avanti - incalza un altro agricoltore - ma in condizioni pessime. E’ una vergogna, ci stanno trattando tutti come pezze da piedi". 

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