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La notte di caos al Pronto Soccorso di Torrette è diventato un caso politico. Il 19enne che ha minacciato e ferito due infermieri per poi essere arrestato è il figlio dell’assessore alla Famiglia del Comune di Ancona Orlanda Latini.
Tutto era iniziato con un episodio di cronaca nera avvenuto in via Brecce Bianche, un’auto ribaltata su cui sono ancora in corso le indagini da parte della Squadra Mobile della Questura. Sulla scena era presente un ragazzo di 19 anni che successivamente è arrivato al pronto soccorso per sincerarsi delle condizioni di un suo amico.
Qui però ha iniziato a dare in escandescenze, prendendo a testate gli infermieri e poi colpendo a pugni la gazzella dei carabinieri, tanto da dover essere immobilizzato con il taser.
Un episodio che ha scosso parecchio la comunità e anche la politica di palazzo tanto che 4 dei 6 capigruppo di opposizione: Francesco Rubini di Altra Idea di Città, Diego Urbisaglia di Ancona Futura, Carlo Maria Pesaresi di Ancona Diamoci del Noi e Susanna Dini del Partito Democratico. chiedono in sostanza al sindaco se non sia il caso di rimuovere Latini dal suo ruolo vista la possibile mancanza di serenità,e alla destra, di condannare fermamente l’episodio “come già accaduto in situazioni analoghe riguardanti stranieri immigrati o senzatetto”.
Ora, dopo la convalida dell’arresto del figlio, nei cui confronti è stata emessa la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, l’assessora di Fratelli d’Italia sarebbe pronta a fare un passo indietro. Da ambienti vicini alla maggioranza emerge che Orlanda Latini starebbe seriamente valutando le dimissioni, consapevole del possibile imbarazzo che la vicenda potrebbe generare per l’amministrazione comunale.
Sebbene il sindaco Daniele Silvetti abbia espresso la volontà di non spingerla a lasciare, le pressioni interne si fanno sempre più evidenti. L’episodio di violenza, che ha coinvolto i sanitari dell’ospedale e i carabinieri, ha sollevato un’ondata di reazioni politiche, con parte dell’opposizione che chiede chiarimenti.
Il rischio è che la sua permanenza possa diventare un bersaglio per polemiche politiche, mettendo in difficoltà la maggioranza.
L’assessora avrebbe quindi confidato ai suoi più stretti collaboratori che a breve prenderà una decisione. Nel frattempo, l’episodio continua a far discutere, con ripercussioni che potrebbero allargarsi oltre il contesto comunale, investendo anche il partito.
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