Condividi:

Esuberi ridotti di 78 unità nel settore impiegatizio. Le parti sono ancora parecchio distanti ma, almeno, è arrivato un altro segnale positivo, seppur minimo, per quanto riguarda la vertenza Beko. Oggi pomeriggio, infatti, si è svolto l’ennesimo tavolo al Mimit, il ministero delle Imprese e del Made in Italy: presenti il consulente del ministro Adolfo Urso, Giampietro Castano, la sottosegretaria Fausta Bergamotto, i sindacati e la delegazione della multinazionale turco-americana. I posti di lavoro a rischio, dichiarati da Beko, sono stati ridotti da 678 a 600 per gli enti di staff e ricerca, anche se l’azienda non ha chiarito quali saranno le sedi interessate da questa misura.

Non si è parlato, invece, degli operai. Una decisione accolta, comunque, non con eccessivo entusiasmo da parte dei sindacati, che chiedono uno sforzo in più. “Si resta evidentemente a un livello assai elevato che chiediamo di rivedere alla luce anche di alcune decine di assunzioni che la multinazionale ha programmato nella divisione di ‘ricerca e sviluppo’ del lavaggio in Turchia – spiegano Fim, Fiom, Uilm e Uglm -. I punti da superare per poter cercare di arrivare ad una intesa quadro sono numerosi e difficili da risolvere. Dirimenti saranno non solo il numero degli esuberi complessivi, ma gli strumenti per renderli socialmente sostenibili, nonché gli impegni industriali per tutti gli stabilimenti e la definizione di un percorso credibile di reindustrializzazione per Siena (per questa sede è stata prevista la chiusura). Continueranno le azioni di lotta e la promozione di incontri con le istituzioni locali e regionali”.

Non si è entrati nello specifico della suddivisione territoriale, “ma se le percentuali date nello scorso incontro, vale a dire con il 43% degli esuberi localizzato nel fabrianese, questa discesa odierna, significherebbe 35/40 dipendenti in meno”, evidenzia Pierpaolo Pullini, componente della segreteria della Fiom di Ancona. Quindi, a conti fatti, 180 esuberi tra i colletti bianchi degli enti di staff e di ricerca presenti a Fabriano. Ricapitolando per le Marche: 80-100 esuberi a Comunanza e 250 circa nel fabrianese (68 lavoratori del sito di Melano e, appunto, i circa 180 impiegati). Per la Beko, al tavolo, ha partecipato Maurizio David Sberna, direttore delle relazioni esterne. “L’incontro e` stato molto approfondito e costruttivo, con grande spirito di collaborazione emerso da tutte le parti al tavolo – commenta il rappresentante della multinazionale -. Al prossimo incontro, in programma il 14 marzo alle 10.30 sempre al Mimit, ci auguriamo che si possa ulteriormente procedere verso una conclusione condivisa della vertenza che possa offrire risposte efficaci ed evitare ulteriori perdite alle attività` italiane del gruppo”.

Intanto, gli impiegati di Fabriano hanno indetto uno sciopero di un’ora, dalle 12 alle 13, per il 3 marzo con una manifestazione davanti la sede Beko di viale Aristide Merloni. Saranno presenti anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il vescovo Francesco Massara. 

Tutti gli articoli