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ANCONA – Il futuro Piano regolatore del porto di Ancona è un’occasione di condivisione e costruzione comune di una proposta di sviluppo per il porto, ma anche per la città. L’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale non ha esteso, né intende proporre di estendere, le proprie competenze su zone della città. Gli equivoci sorti in questi giorni su diverse testate di stampa locali sono piuttosto conseguenza della nuova normativa di pianificazione portuale che, per la prima volta, viene applicata ad Ancona, e che prevede di indicare nel Documento di programmazione strategica di sistema e nel Piano regolatore portuale sia le zone di “interazione porto-città”, dove la competenza e le decisioni sono e rimangono comunali, e sia le vie di accesso al porto, senza che questo significhi assumerne la responsabilità.
L’avvio del procedimento della Valutazione ambientale strategica è un grande risultato, frutto di una collaborazione costante con il Comune di Ancona e, in particolare, con il Sindaco Daniele Silvetti. La proposta preliminare di Prp inviata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è, infatti, il punto di partenza della discussione del Piano regolatore portuale futuro. Anche in questo caso, nessun dubbio sulla condivisione e discussione. Il Rapporto preliminare ambientale, redatto sulla proposta di Prp, assorbe gli obiettivi, condivisi con Regione e Comune di Ancona, definiti dal Documento di programmazione strategica di sistema, e recepisce le indicazioni espresse dall’Amministrazione comunale, come ad esempio lo spostamento dei traghetti alle banchine 19-21, la Penisola, i sistemi di mobilità urbana nel porto storico.
Il Piano regolatore portuale prevede un percorso parallelo: lo sviluppo condiviso della proposta e il percorso di Valutazione ambientale strategica al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. La prima fase del procedimento ambientale è la verifica preliminare (scoping) della Vas della proposta iniziale di Piano regolatore portuale. Verifica che è stata avviata e che ieri è stata presentata ai soggetti con competenza ambientale, tra cui la Regione Marche e i Comuni di Ancona, Falconara Marittima e Sirolo, affinché gli stessi possano esprimere eventuali pareri od osservazioni di carattere ambientale sul documento. Alla presentazione ha partecipato anche la comunità portuale.
“Quella che abbiamo preparato non è una proposta a scatola chiusa ma un ponderato punto di partenza per rendere possibile la discussione – afferma il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo -. Abbiamo iniziato ad illustrare la proposta preliminare di Piano regolatore portuale, base di discussione per costruire insieme la pianificazione del porto di Ancona. Una proposta che è frutto di due anni di interlocuzioni con la Regione Marche, il Comune di Ancona e gli stakeholder del porto che hanno contribuito a definire gli obiettivi per lo scalo inclusi nel Dpss. Era necessario avviare il procedimento presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per poter formalizzare anche l’inizio del confronto con le istituzioni, il cluster marittimo, le associazioni di categoria e professionali, la società civile, che ci consentirà di disegnare il porto del futuro”.
Per fare questo, sottolinea il Presidente Garofalo, “ora che inizia il confronto, abbiamo concordato con il Sindaco la creazione di un gruppo di lavoro congiunto Adsp-Comune sul Piano regolatore portuale. Le attuali norme sulla pianificazione, infatti, definiscono in maniera puntuale le competenze delle amministrazioni, ma proprio per il fatto di includere aree di competenza portuale e aree di competenza della città rendono necessaria una costante collaborazione e condivisione. Il nostro metodo di lavoro è sempre stato il confronto e certamente non veniamo meno a questo principio. Il Comune di Ancona è quindi un attore fondamentale per arrivare al completamento del Piano regolatore portuale che, tra l’altro, includendo le aree di interazione porto-città e la viabilità di accesso al porto, potrà costituire anche la base per un rafforzato rapporto con l’Amministrazione comunale su temi come la manutenzione viaria, già oggetto di proficui risultati”. Un percorso che non sarà, quindi, autoreferenziale, conclude il Presidente Garofalo, “ma che prevederà una programmazione strutturata di incontri con ogni soggetto rappresentativo per raccoglierne le indicazioni e le istanze in quanto siamo ben consapevoli che un Piano regolatore portuale, per essere in grado di consentire lo sviluppo dell’economia del territorio, deve essere frutto di una larga condivisione”.
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Il Dpss-Documento di pianificazione strategica di sistema portuale
Il Dpss-Documento di pianificazione strategica di sistema portuale definisce gli obiettivi e le strategie di sviluppo del sistema portuale, articolato nei porti che lo compongono. Ripartisce l’ambito portuale per ogni scalo in aree portuali e retroportuali nonché in aree d’interazione con la città (competenza pianificatoria e decisoria del Comune), individua i collegamenti infrastrutturali e definisce le politiche sistematiche per il medio-lungo periodo. Il suo percorso di approvazione ha visto prima un accurato ascolto della comunità portuale e di tutte le Amministrazioni comunali e regionali, poi l’adozione in Comitato di gestione. Successivamente è stato oggetto di Conferenza di servizi per acquisire formalmente il parere dei Comuni interessati e consentire l’espressione di prescrizioni. Infine, conclusa la Conferenza dei servizi, sul Dpss è stata espressa l’intesa dalle Regioni Marche e Abruzzo ed è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il decreto 106 del 16 aprile 2024.
La procedura di Vas-Valutazione ambientale strategica
Il procedimento di Vas-Valutazione ambientale strategica al Mase-Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, propedeutico alla successiva approvazione del Prp, prevede una prima fase di consultazione dei soggetti di competenza ambientale (scoping) sul Rapporto ambientale preliminare, con l’obiettivo di raccogliere eventuali contributi e osservazioni.
La consultazione è stata avviata su questa versione di Piano ancora in fase di redazione e tale da consentire di effettuare tutti i confronti e gli approfondimenti che saranno ritenuti utili da istituzioni. Quando il Mase avrà concluso questa fase preliminare chiederà, tramite apposito provvedimento, gli studi e gli approfondimenti utili a redigere il Rapporto ambientale, necessario per avviare la fase successiva. L’Adsp dovrà avviare e completare la predisposizione di tutta la documentazione richiesta e i confronti con le istituzioni potranno proseguire parallelamente a queste attività.
Una volta conclusa l’attività di integrazione della documentazione richiesta sarà possibile portare in adozione il Piano corredato del Rapporto ambientale, secondo quanto previsto all’art. 5 comma 2-bis della legge 84/94. Dopo l’adozione del Piano da parte del Comitato di gestione, tutta la documentazione sarà nuovamente trasmessa al Mase per espletare la successiva fase di Vas, prevista per legge e aperta ad una consultazione pubblica. In questa fase tutti i soggetti pubblici e privati potranno presentare osservazioni e contributi. Parallelamente a questa fase di consultazione pubblica, la stessa documentazione sarà trasmessa al Comune di Ancona, alla Regione Marche per il parere di competenza.
Il Piano regolatore portuale
L’approvazione di un Piano regolatore portuale (PRP) prevede un iter complesso, che formalmente inizia con l’adozione da parte del Comitato di gestione, seguito da un periodo di pubblicazione e consultazione pubblica, e infine un iter di valutazione da parte del Comune, della Regione, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’approvazione da parte del Comitato di gestione Adsp.
Elaborazione e adozione:
Il Prp di Ancona è attualmente in questa fase. Viene elaborato dall’Adsp a partire dalle risultanze del Dpss. Nel caso di Ancona è stato scelto di affrontare l’elaborazione mediante un percorso di confronto con istituzioni, categorie, operatori portuali e soggetti della società civile. Il Comitato di gestione Adps adotterà poi il Piano regolatore portuale mediante delibera, per consentire l’avvio del percorso di autorizzazione previsto dalla legge 84/94.
Valutazione e approvazione:
Il Prp adottato dal Comitato di Gestione verrà poi inviato al Mase per proseguire la Valutazione ambientale strategica (VAS), che è stata intanto avviata nella sua fase preliminare. Parallelamente il Ppr è inviato al Comune e alla Regione per il parere previsto (45 giorni), al Mit per il parere di coerenza con il Dpss (90gg) e al Consiglio superiore dei lavori pubblici per il parere di competenza (90 giorni). Al termine dell’iter di Vas, il Comitato di gestione approverà il Ppr entro 40 giorni.