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JESI - Prima hanno simulato un procedimento penale e sono giunti - divisi in difesa, accusa e parte giudicante - a una sentenza, guidati da avvocati e formatori dell’Unione Camere penali di Ancona, poi hanno assistito, in presenza, a una vera e propria udienza penale, tenutasi nei giorni scorsi al Tribunale di Ancona.
È quanto prevedeva il “Progetto legalità e cittadinanza attiva”, portato avanti dall’Istituto “Marconi Pieralisi” di Jesi e curato dai docenti Rita Armati, referente Legalità e bullismo, e Alessandro Viventi, referente di educazione civica, che ha coinvolto le classi 5C/FM e 5MM.
Al termine di una formazione iniziale sui principi costituzionali e sul processo penale, è stato assegnato agli alunni un caso di rilevanza penale, facendoli cimentare con una situazione concreta.
Agli incontri nel plesso di via Raffaelo Sanzio sono stati presenti gli avvocati Marco Pacchiarotti e Vittoria Sassi con la classe 5C/FM e Nicoletta Golfetti e Chiara Carioli con la 5MM. Poi l’esperienza, certamente non comune ma sicuramente formativa, di assistere all’udienza di un processo.
Sono stati due gli incontri organizzati presso il Tribunale di Ancona, uno per ogni classe, con la presenza in platea degli studenti e delle studentesse del “Marconi Pieralisi”: due udienze monocratiche, tenute dal Giudice Roberto Evangelisti, Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Ancona. Il Giudice ha accolto i giovani e li ha introdotti alle regole e alle finalità del processo penale, sottolineando anche l’importanza della prevenzione e del ruolo formativo della scuola nell’educazione alla legalità e alla socialità.
In entrambi gli incontri le classi hanno potuto vedere come la prova dichiarativa (testimonianza) e documentale (produzione di atti e documenti da parte del pubblico ministero e del difensore) viene formata nel contraddittorio delle parti, davanti al giudice e sotto la sua direzione, a garanzia del rispetto delle regole processuali. In un’occasione, hanno potuto assistere alla requisitoria del PM e alla discussione del difensore, cui è seguita la lettura della sentenza da parte del Giudice, dopo essersi ritirato in Camera di Consiglio per valutare le prove e decidere.
Assistere alle udienze ha appassionato i ragazzi e li ha aiutati a comprendere - in maniera concreta e slegata dall’idea, a volte imprecisa, che si ha nel senso comune - il funzionamento del processo, e soprattutto le garanzie che questo offre nei confronti di tutti i soggetti coinvolti.
Nell’attività preparatoria svolta in classe, invece, gli avvocati hanno presentato un “caso” concreto. Dopo aver letto l’imputazione e le varie prove emerse in dibattimento, è stato dato agli alunni il tempo di calarsi nel proprio ruolo, di analizzare quanto proposto, per poi simulare la fase finale di un processo, quando il PM formula le sue conclusioni, la difesa illustra le proprie, fino alla sentenza emessa dal giudice. A conclusione dell’incontro, si è parlato dell’esecuzione della pena, della situazione delle carceri italiane e delle misure alternative alla detenzione, tramite un video con la testimonianza di un ragazzo di 19 anni.
Il “Progetto legalità” viene proposto ormai da anni agli alunni e alle alunne del “Marconi Pieralisi”: prevede diversi moduli, a seconda delle classi, con incontri con le Forze dell’Ordine, con esperti nutrizionisti e psicoterapeuti sull’educazione alimentare e sui disturbi del comportamento alimentare, sull’educazione all’affettività, prevenzione e contrasto alla violenza di genere, e sulla legalità e la giustizia per le classi quarte e quinte, con percorsi di antimafia sociale e con un focus specifico, per le quinte, sui principi costituzionali afferenti il processo penale, in collaborazione con Unione Camere Penali e Ministero dell’Istruzione e del Merito.