Condividi:


Ha detto al giudice di aver commesso un errore scappando dagli arresti domiciliari, Federico Marcelli, l’ex ristoratore pesarese evaso lo scorso 15 novembre dalla casa della madre strappando il braccialetto elettronico. Domenica scorsa Marcelli è stato catturato in una zona rurale dell’Umbria. Deve scontare una doppia condanna cumulativa per 10 anni e 4 mesi legata ai reati di violenza sessuale, e maltrattamenti, a danno di due sue ex compagne, ambedue moldave, che per settimane sono state terrorizzate e sotto protezione. E nel momento in cui hanno appreso la notizia dell’arresto dell’uomo, si sono lasciate andare ad un pianto liberatorio, come ha raccontato ai nostri microfoni l’avvocato Elena Fabbri, legale delle donne. Nel casolare in campagna, intorno a Gualdo Tadino, dove Marcelli è stato catturato, è stato scoperta una piantagione di marijuana. Da qui l’udienza di convalida davanti al gip, relativa all’accusa di detenzione ai fini di spaccio di droga. L’ex ristoratore, stando a quanto emerso in sede di interrogatorio, ha contestato la ricostruzione, sostenendo di non aver mai coltivato marijuana ma di averla trovata nel casolare una volta arrivato. Il gip si è riservato di esprimere la decisione sulla convalida dell’arresto. Nel corso dell’interrogatorio Marcelli ha sostenuto di aver conosciuto la proprietaria del casolare, una donna brasiliana di 50 anni, su facebook, rispondendo ad un annuncio che cercava un custode per i suoi gatti, dovendo assentarsi per un certo periodo. Inoltre, si è detto impaurito di restare nel carcere di Perugia, temendo ripercussioni fisiche dagli altri detenuti negli spazi comuni. E vorrebbe essere spostato a Pesaro il prima possibile, dove esiste una sezione speciale per chi è stato condannato per violenza sulle donne. Il 49enne è stato catturato grazie all’utilizzo di telecamere, droni, gps e altre tecnologie. Ha tentato anche di nascondersi in una tenda mimetica, ma per lui non c’era più scampo. Nel granaio era nascosta la sua auto. I carabinieri hanno perquisito l’intero casolare e le relative pertinenze. E’ stata rinvenuta una serra allestita in una camera da letto per la coltivazione di piante di marijuana di cui otto già in avanzato stato vegetativo con infiorescenze. All’interno della casa sono stati inoltre rinvenuti, e sottoposti a sequestro, un machete, un pugnale e un coltello a serramanico. Con sé aveva anche 1800 euro in contanti, due sim card per cellulari, un quaderno con nomi e numeri scritti a mano, un hard disk. Sono al vaglio della Procura di Pesaro le eventuali responsabilità di chi ha favorito la latitanza dell’uomo. Chi può averlo aiutato a trovare quel casolare, o semplicemente nella vita quotidiana, nei piccoli gesti, come procurarsi da mangiare. Marcelli, anche per via della sentenza definitiva della Cassazione, non potrà tornare agli arresti domiciliari e verrà rinchiuso in carcere. 

Tutti gli articoli